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Progetti dell'ANVCG

L'Osservatorio

L'Osservatorio - Centro di ricerca sulle vittime civili di guerra nel mondo

L’Osservatorio è un centro di ricerca sulle conseguenze dei conflitti armati sulla popolazione civile, istituito nel 2015 dall'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra.

A causa delle conseguenze negative dei conflitti armati sui civili, l’esperienza della fuga ed il senso di incertezza ad essa connessa non possono più considerarsi un’eccezione per le popolazioni locali.

Volendo intervenire in questo contesto, L’Osservatorio intende documentare le violazioni dei diritti umani di massa; mantenere un archivio della memoria individuale e collettiva delle vittime civili di guerra; proteggere e promuovere i diritti delle vittime e prevenire il ripetersi di abusi in futuro.

Vai al sito internet dell'Osservatorio

 

De-activate

De-activate

Con questo progetto, l’ANVCG, nell’ambito delle proprie attività di tutela e protezione dei civili e di educazione alla pace e alla cittadinanza attiva, è risultata aggiudicataria di un finanziamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nell’ambito del bando per le iniziative e progetti di rilevanza nazionale presentati dagli Enti del terzo settore.

Tale progetto si innesta nel più ampio contesto delle attività di prevenzione e sensibilizzazione in materia di ordigni bellici inesplosi ed educazione alla pace e mira a coinvolgere 400 classi scolastiche in tutta Italia.

"De-activate": al via un nuovo progetto dell’ANVCG sugli ordigni bellici inesplosi

 

Testimoni di pace

Lo scopo di questo progetto è quello di mettere insieme testimoni dei conflitti di ieri (Seconda Guerra Mondiale) e testimoni dei conflitti di oggi (profughi e rifugiati delle recenti e attuali guerre) allo scopo di rendere i giovani “agenti attivi dei processi di cambiamento” e “promotori di una cultura della “pace”.

La compresenza di vittime civili di guerra di ieri (italiane) e di oggi (straniere) avrà lo scopo, fondamentale, di rendere più tangibile la realtà della guerra agli appartenenti a generazioni che, per la loro età, non possono che percepire la guerra stessa come un’eventualità lontana nello spazio e nel tempo e priva di una sua dimensione materiale, ben distante dal loro quotidiano, avendone avuto contatto solo attraverso i mezzi di comunicazione contemporanei per loro natura immateriali.

Anche questo progetto è risultatato aggiudicatario di un finanziamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nell’ambito del bando per le iniziative e progetti di rilevanza nazionale presentati dagli Enti del terzo settore.

Testimoni di pace: un progetto per le scuole italiane

 

Campagna Ordigni Bellici Inesplosi

Campagna di informazione e sensibilizzazione sugli ordigni bellici inesplosi

Mine e ordigni bellici continuano a uccidere e ferire migliaia di persone ogni anno in tutto il mondo e tre vittime su quattro sono civili.

Anche se in Italia l’ultimo conflitto bellico risale ormai a 70 anni fa, questo tema è purtroppo ancora attuale anche nel nostro Paese, visto l’elevatissimo numero di ritrovamenti e gli incidenti che accadono ancora oggi su tutto il territorio nazionale. Pochi sanno, infatti, che ogni anno in Italia vengono rinvenuti oltre 60.000 ordigni (dati del Ministero della Difesa), principalmente della seconda guerra mondiale, i quali nel causano feriti, in qualche caso anche gravi.

E’ la riflessione su questi dati ed il desiderio che la guerra finisca per sempre nel nostro Paese, che ha fortemente motivato l'Associazione a lanciare una campagna finalizzata all’informazione sull’attualità di questo fenomeno e alla prevenzione sul rischio di incidenti connessi al ritrovamento di ordigni bellici, che ha come primi - ma non unici - destinatari gli studenti delle scuole di ogni grado.

Lancio della campagna
Conferenza stampa alla Sala Nassyria del Senato
Celebrazione della Giornata Mondiale per l’Azione contro le mine e gli ordigni bellici inesplosi 2015
Celebrazione della Giornata Mondiale per l’Azione contro le mine e gli ordigni bellici inesplosi 2016

 

Stop alle bombe sui civili - Stop bombing towns and cities

Stop alle bombe sui civili - Stop bombing towns and cities

L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, che tra i suoi scopi statutari ha anche quello di "promuovere l’affermazione ed il rispetto dei diritti umani delle popolazioni civili in conseguenza di guerre e conflitti armati", ha aderito alla campagna internazionale della rete INEW "Stop bombing towns and cities" e la sta promuovendo in Italia con lo slogan “Stop alle bombe sui civili”.

Questa campagna si rivolge agli Stati e alle parti coinvolte nei conflitti in generale per limitare i danni e le morti causate dall’uso sconsiderato delle armi esplosive nelle aree densamente popolate (bombe di terra e aria, ordigni esplosivi artigianali, razzi, mortai, artiglieria ecc.).

Il sempre maggiore coinvolgimento dei civili nei conflitti è strettamente collegato all’incremento esponenziale dei bombardamenti dei centri abitati, in stretta connessione con l’aumento vertiginoso dell’urbanizzazione. L’uso di ordigni esplosivi sempre più distruttivi su aree urbane che ormai contano spesso milioni di abitanti (con una densità abitativa che supera facilmente le 20.000 persone a km quadrato) è la prima e principale causa del devastante impatto dei conflitti sui civili nel mondo contemporaneo.

Per altre info sulla campagna clicare qui

 

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Camapgna di informazione sui rifugiati che fuggono dalle guerre

Il dramma dei rifugiati costretti a scappare dalle proprie terre a causa della guerra è sotto gli occhi di tutti i noi e si è imposto al centro dell’attenzione di tutta l’opinione pubblica.L'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra non può restare inerme di fronte a questo grande fenomeno della nostra epoca perché esso coinvolge delle persone che sono da considerare a tutti gli effetti delle vittime civili di guerra.

Infatti chi scappa dalle guerre e dai conflitti non lo fa certo per scelta, ma perché vede nella fuga dal proprio paese d'origine l'unico modo per salvare se stesso e i propri cari dalle atrocità che gli eventi bellici portano con sé.  Anche le vittime civili di guerra italiane hanno conosciuto questo triste fenomeno durante la Seconda Guerra Mondiale, con i tanti episodi di sfollamento accaduti nel nostro paese, più di una volta anche con drammatiche conseguenze.

Purtroppo una serie di fattori porta a far dimenticare o sottostimare il dramma di questi milioni di persone che si trovano ad aver perso tutto, persino una terra di appartenenza, a causa di eventi che non hanno voluto. Per questo motivo l'ANVCG ha deciso di lanciare una campagna di informazione su questo fenomeno per portare all’attenzione dell’opinione pubblica il dramma di queste nuove vittime civili dei conflitti. L’iniziativa ha già registrato l’adesione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Direzione Generale per lo Studente, l'Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione, che è di particolare importanza perché il mondo della scuola sarà uno dei luoghi privilegiati della campagna.

 

Campagna Ordigni Bellici Inesplosi

Scuola di aggiornamento e alta formazione "Giuseppe Arcaroli"

L'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra e l'Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento e dalla Guerra di Liberazione hanno congiuntamente dato vita ad una scuola di aggiornamento e alta formazione, rivolta in particolare alla trattazione dei temi relativi ai diritti umani e ai conflitti, al fine di esaminare le conseguenze di questi ultimi nei confronti degli stessi belligeranti, dei prigionieri o feriti e della popolazione civile, nonché a considerare che la violazione dei diritti umani, sempre di più, accende la responsabilità penale dei singoli di fronte alla Comunità Internazionale in quanto tale.

Il tratto distintivo della scuola - che è intitolata a Giuseppe Arcaroli, storico Presidente dell'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra venuto a mancare nel 2012 - è la multidisciplinarietà, caratteristica che permette di approfondire la tematica dei diritti umani nelle sue varie sfaccettature e, inoltre, di promuovere l'insieme delle attività formative in linea con le attuali dinamiche, volte ad assicurare un pieno rispetto dei diritti e dei bisogni delle vittime dei conflitti armati, a ridurre mali superflui e sofferenze inutili, nonché a facilitare il processo di riconciliazione e pace

 

PROGETTI IN CUI L'ANVCG E' PARTNER


Il 19 giugno 2018, presso la sala Caduti di Nassirya a Palazzo Madama, è stata lanciata, la campagna “Stop Rape Italia”, per sensibilizzare sul tema della violenza sessuale nei conflitti in occasione della terza Giornata Internazionale delle Nazioni Unite per l’Eliminazione della Violenza Sessuale nei Conflitti.

Su questo tema nel 2012 la Nobel Women’s Initiative ha lanciato una campagna internazionale (International Campaign to Stop Rape and Gender Violence in Conflcit), per combattere il fenomeno considerandolo una questione umanitaria connessa ai crimini di guerra e alle violazioni dei diritti umani. Il referente italiano della campagna è Stop Rape Italia, realtà nata nel 2014 a cura di Campagna Italiana contro le mine.

L’ANVCG sostiene con convinzione questa campagna, essendo lo stupro di guerra una delle tante forme con cui la violenza si abbatte sui civili durante i conflitti. Già in passato l’Associaizone si era impegnata in questo campo, promuovendo in tutti i modi il riconoscimento di un risarcimento alle vittime di stupro durante la Seconda Guerra Mondiale, che in certe zone dell’Italia sono state numerose e, purtroppo, per lungo tempo disconosciute nei loro diritti.



Nel 2017-2018 l'ANVCG ha collaborato con UNRWA (l'Agenzia ONU per i rifugiati palestinesi) in un programma di supporto psicosociale volto alla protezione e al miglioramento del benessere complessivo dei rifugiati palestinesi in Siria, attraverso un progetto finalizzato a mitigare l'impatto della crisi sui bambini di Latakia, Homs, Hama e dell’area di Aleppo (campo rifugiati di Neirab).

Gli interventi sono stati diretti a bambini, famiglie e comunità, con lo scopo di aiutarli a superare la crisi e rafforzare la loro salute psicosociale. Nell’ambito di questo progetto sono state realizzate varie attività che, attraverso l’utilizzo dell’arte e del disegno, della musica e dello sport, hanno offerto ai bambini un ambiente sicuro e protetto, dove potersi esprimersi in modo creativo e affrontare paure e ansie con il supporto e la guida di personale specializzato e preparato.

Le attività realizzate tra ottobre e novembre 2017 grazie alla collaborazione tra ANVCG e UNRWA hanno visto la partecipazione di un totale di 3.722 bambini dai 4 ai 14 anni, tra cui 24 bambini con disabilità.  A Latakia e Hama è stata realizzata l’iniziativa artistica "Il mio sogno", ad Aleppo si sono svolte attività sportive, mentre al campo rifugiati di Neirab il supporto psicosociale è stato trasmesso attraverso l’arte, la musica e lo sport.



Campagna Ordigni Bellici InesplosiNel corso del 2013-2014, l'ANVCG  è stata partner, insieme a Dokita Onlus, di un progetto di recupero psico-sociale di ex-bambini soldato realizzato  in Sierra Leone.

Il progetto è stato lanciato in occasione della Giornata Internazionale contro l’uso dei bambini soldato –  una pratica brutale e in continuo aumento che  rappresenta una gravissima violazione dei diritti dei bambini. Esposti a violenze e atrocità, le violenze subite pregiudicano l’intera esistenza di questi bambini che vengono costretti a combattere, spesso perpetrando violenze contro le famiglie o le comunità da cui provengono.

Questo fenomeno, nella sua drammaticità, mette nel nulla la ormai superata distinzione tra vittime della guerra civili e militari, perché, pur essendo coinvolti nei combattimenti, i bambini e le bambine soldato si trovano ad avere le loro vite segnate dalla tragedia della guerra in un’età molto delicata in cui invece dovrebbero passare il loro tempo nelle scuole e tra i giochi, così come accaduto a tante vittime civili di guerra italiane. Proprio da questa vicinanza di esperienze nasce la collaborazione con Dokita onlus in questo progetto.

I risultati del progetto sono stati presentati in una conferenza stampa presso la Sala Nassyria, in cui, è stato anche illustrato un dossier, realizzato dall'ANVCG, che illustra e approfondisce i risultati ottenuti a seguito di tale esperienza.
 

 


Campagna Ordigni Bellici InesplosiNel corso del 2014 UNRWA Italia e l’ANVCG hanno siglato una partnership per la realizzazione di un progetto sulla prevenzione del contatto con ordigni inesplosi nella Striscia di Gaza che, per il rapporto tra superficie e densità abitativa, continua a essere tra i luoghi con il più alto numero di incidenti mortali e non, causati da ordigni inesplosi.

Il progetto ha puntato a informare la popolazione, soprattutto quella più giovane, attraverso strumenti di immediata comprensione, come libri da colorare, cartoni animati e fiction pensati con un fine educativo. Tra questi strumenti vi è stata anche la versione araba dello spot di sensibilizzazione al pericolo degli ordigni bellici inesplosi, realizzato dall'ANVCG.

Lancio del progetto
Presentazione dei risultati

 

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