Per la sua storia e quella dei suoi associati, spesso rimasti vittime dell’esplosioni di ordigni bellici in tenera età, l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra si è sempre impegnata nel campo della sensibilizzazione e prevenzione del rischio derivante da questi ordigni, non solo in Italia, ma anche al di là dei confini nazionali.
Negli corso degli anni ’90 l’ANVCG ha preso parte alla campagna contro le mine antipersona, grazie alla quale sono stati approvati il Trattato di Ottawa e, in Italia, la legge 29 Ottobre 1997, n° 374 che ha sancito la loro messa al bando nel nostro paese. Oltre a ciò, l’Associazione ha organizzato al proprio interno una raccolta fondi, cui hanno aderito molti associati, per la costruzione di un reparto ospedaliero a Sarajevo, destinato ai bambini resi invalidi dall’esplosione di ordigni bellici.
Nel 2014 l’URNWA Italia, l’Agenzia ONU per i rifugiati palestinesi, e l’ANVCG hanno siglato un accordo di partnership per realizzare una campagna sulla sensibilizzazione e sulla prevenzione del contatto con ordigni bellici inesplosi nelle scuole della Striscia di Gaza, un territorio che continua ad essere tra i luoghi con il più alto numero di incidenti mortali e non, causati da ordigni inesplosi.Il progetto, frutto di un’importante collaborazione soprattutto per il contesto in cui è stato realizzato, ha raggiunto 16.000 studenti in 16 scuole dell’UNRWA nella Striscia di Gaza grazie alla diffusione di materiale educativo come libri da colorare, cartoni animati e fiction sulla prevenzione del rischio del contatto con gli ordigni inesplosi. Sempre nell’ambito del progetto è stato presentato il video della campagna nazionale dell’ANVCG “Un ordigno inesploso può sembrare un gioco ma non è uno scherzo” tradotto in lingua araba e trasmesso sul canale educativo satellitare UNRWA TV, che, oltre ai bambini nella Striscia di Gaza, ha raggiunto i bambini in tutti i Paesi dell’area Mediorientale.
In continuità con altre iniziative avviate al di fuori dei confini italiani, l’ANVCG ha contribuito anche all’ampliamento del Centro di riabilitazione “Paola Biocca” ad Amman, in Giordania, che opera a favore delle persone con disabilità (rifugiati siriani, iracheni, yemeniti e di altre nazionalità). Questo centro nasce da un progetto del 2014 di Campagna Italiana Contro le Mine, realizzato in partnership con You Able – Onlus e Life Line for Consultancy and Rehabilitation, è finalizzato a fornire assistenza psico-fisica, protesica e riabilitativa a giordani, siriani e rifugiati in stato di bisogno, con specifico riferimento a coloro che hanno perduto un arto a causa di mine o altri armi belliche. Per saperne di più su questo progetto sostenuto dall’ANVCG, clicca qui.