In occasione della Giornata la Giornata Internazionale contro il reclutamento dei bambini soldato, l’ANVCG e Dokita onlus lanciano la loro partnership a favore degli ex bambini soldato in Sierra Leone. Una sinergia positiva fra due realtà diverse che uniscono le loro competenze (quella della tutela delle vittime civili di guerra da un lato, e quella nella realizzazione di progetti di cooperazione allo sviluppo dall’altro) per promuovere la cultura della pace in uno dei Paesi che maggiormente ha sofferto le pene della guerra.
Il 12 febbraio si celebra, ogni anno, la Giornata Internazionale contro l’uso dei bambini soldato – una pratica brutale che rappresenta una gravissima violazione dei diritti dei bambini. Esposti a violenze e atrocità, le violenze subite pregiudicano l’intera esistenza di questi bambini che vengono costretti a combattere, spesso perpetrando violenze contro le famiglie o le comunità da cui provengono.
Sopravvissuti alla fine dei conflitti gli ex-bambini soldato porteranno con sé le conseguenze della guerra. Molti di essi avranno subito violenze, patito mutilazioni e, una volta concluso il conflitto, dovranno affrontare la prova più difficile: la riconciliazione e il reinserimento sociale in una comunità che li ha visti fronteggiarsi in schieramenti contrapposti e che sarà portata a rifiutarli. Allontanati dalla famiglia, dalla società, mutilati, con il peso di violenze fisiche e psicologiche il loro recupero è un compito assai arduo.
Oggi il fenomeno dei bambini soldato sembra drammaticamente in aumento: nel mondo, sono ancora più di 250 mila i bambini e gli adolescenti arruolati, di cui molte sono bambine. È impossibile fare stime esatte, ma i dati più recenti, se pur approssimativi, sono allarmanti.
Questo fenomeno, nella sua drammaticità, mette nel nulla la ormai superata distinzione tra vittime della guerra civili e militari, perché, pur essendo coinvolti nei combattimenti, i bambini e le bambine soldato si trovano ad avere le loro vite segnate dalla tragedia della guerra in un’età molto delicata in cui invece dovrebbero passare il loro tempo nelle scuole e tra i giochi, così come accaduto a tante vittime civili di guerra italiane. Proprio da questa vicinanza di esperienze nasce la collaborazione con Dokita onlus in questo progetto.
Offrire supporto a un ex-bambino soldato vuol dire offrire assistenza medica, ma prima ancora supporto psicologico e sostegno sociale. L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra - l’ Ente Morale preposto per legge alla rappresentanza e tutela delle vittime civili di guerra italiane e delle loro famiglie – e Dokita onlus – ONG storica presente da oltre trent’anni nelle aree più a rischio del continente africano - per la prima volta collaborano in un progetto che le vede impegnate fianco a fianco a favore dei bambini soldato, probabilmente le vittime più deboli dei conflitti di oggi.
Il progetto, avviato nel 2013, ha l’obiettivo, da un lato, di offrire supporto ed assistenza psico-sociale a 150 ex-bambini soldato in Sierra Leone e, dall’altro, di promuovere il difficile processo di pace e di riconciliazione di una società dilaniata dalla guerra civile.
La partnership tra l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra e Dokita onlus rappresenta un modello di sinergia estremamente positiva che vede due realtà diverse unire le loro competenze (quella della tutela delle vittime civili di guerra da un lato, e quella nella realizzazione di progetti di cooperazione allo sviluppo dall’altro) per promuovere la cultura della pace in uno dei paesi che maggiormente ha sofferto le pene della guerra.