Il giorno 15 dicembre, a Palazzo Barberini, si è svolta la cerimonia di consegna della medaglia della Liberazione ai labari di 12 associazioni combattentistiche e partigiane - tra cui l'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra - in memoria dei loro caduti, alla presenza del Ministro della Difesa On. Pinotti, del Sottosegretario di Stato alla Difesa Domenico Rossi, del Capo di Stato Maggiore della Difesa Gen. Claudio Graziano e dei rappresentanti di tutti i sodalizi interessati.
L’iniziativa ha voluto riaffermare come la Lotta di Liberazione sia stata un movimento collettivo volto a ristabilire i principi di libertà e indipendenza, e al contempo riconoscere il ruolo fondamentale delle realtà associazionistiche che da allora si impegnano per mantenere viva la memoria di quelle vicende fondanti della Repubblica e trasmetterne i valori alle nuove generazioni.
La medaglia, che riporta un dettaglio della monumentale della cancellata in bronzo del Mausoleo delle Fosse Ardeatine, realizzata dallo scultore Mirko Basaldella, fu consegnata lo scorso 22 aprile alle sei associazioni combattentistiche che raccolgono quanti parteciparono alla Liberazione, e a 51 reduci scelti e segnalati dalle stesse associazioni. Analogo riconoscimento è stato poi assegnato anche ai reduci della Liberazione attraverso singole cerimonie organizzate in tutta Italia dalle autorità locali.
La cerimonia del 15 dicembre ha portato a compimento questo atto di riconoscimento da parte dello Stato ed è nata da una proposta dell'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra e del suo Presidente Nazionale Giuseppe Castronovo, come lo stesso Ministro Pinotti e il Presidente della Confederazione italiana tra le associazioni combattentistiche e Partigiane Claudio Betti hanno voluto ricordare durante l'evento.
Non va infatti mai dimenticato che la Seconda Guerra Mondiale ha segnato in maniera irrevocabile un punto di svolta nella storia umana: a partire da essa le vittime civili causate dalla Seconda Guerra Mondiale (oltre 48 milioni nel mondo), hanno superato nel numero le vittime militari e questo fenomeno è andato sempre più aumentando, con le conseguenze che oggi sono sotto gli occhi di tutti noi.
Molte di queste vittime civili sono state e sono tuttora bambini e ragazzi, colpiti nel pieno della loro fanciullezza e giovinezza, com’è successo a molti dei soci dell'ANVCG e come - incredibilmente - continua ancora ad accadere.
Allo stesso modo non va dimenticato che – in Italia come dovunque – la popolazione civile ha dato un apporto fondamentale alla Guerra di Liberazione: come riconosciuto dagli storici e dagli stessi combattenti, la resistenza disarmata di tantissimi uomini e donne comuni è stata un fattore determinante per la vittoria finale ed ha assunto molte forme diverse, tutte ugualmente importanti: assistenza agli sbandati, ai disertori, agli ebrei, ai prigionieri fuggiaschi o a altri tipi di perseguitati; ed ancora, piccole o grandi forme di sabotaggio, aiuto materiale e morale ai combattenti, fino ad arrivare ad episodi eclatanti come le “Quattro Giornate di Napoli”, vera e propria rivolta di popolo contro gli invasori.
La consegna della medaglia al labaro dell'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra è un riconoscimento che simbolicamente è indirizzato a tutte le vittime civili di guerra, per questo grande contributo che hanno offerto alla storia dell'Italia repubblicana.
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