Il 5 ottobre è stato assegnato il Premio Nobel per la Pace a Nadia Murad e Denis Mukwge, per il loro impegno contro la violenza sessuale nei conflitti armati.
Sebbene separatamente, entrambi hanno dato un contributo essenziale “per mettere fine alle violenze sessuali nei conflitti armati e nelle guerre”, secondo il Comitato norvegese. Mukwage, ginecologo congolese, si è prodigato per anni con il suo staff per fornire assistenza medica alle donne e ai bambini coinvolti due volte nel conflitto civile in Repubblica Democratica del Congo; Nadia Murad, yazida, ha dedicato la sua vita a denunciare gli stupri subiti dalla sua comunità ad opera dell'ISIS, violenze che ha subito in prima persona.
Il premio Nobel per la Pace ai due attivisti può configurarsi come un ulteriore importante palcoscenico per puntare i riflettori su un tema, quello degli stupri di guerra, di cui a lungo tempo si è taciuto. L'ANVCG, che per propria missione tutela le vittime civili di guerra, già a giugno di quest'anno ha aderito alla campagna internazionale "Stop Rape and Gender Violence in Conflicts", configurata in Italia come "Stop Rape Italia", a cura di Campagna Italiana contro le Mine, per manifestare il suo pieno appoggio alle vittime e riconoscere pubblicamente le loro inenarrabili sofferenze.