In attesa di analizzare i punti i salienti del nuovo rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite, rilasciato lo scorso 7 maggio, e di vedere cosa emergerà nel dibattito fissato per il prossimo 23 maggio 2019, cerchiamo di capire dove eravamo rimasti.
Nell'ambito dei lavori del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il mese di maggio è tradizionalmente dedicato al dibattito aperto sulla Protezione dei Civili nei conflitti armati. Ogni anno, di questo periodo, il Segretario Generale delle Nazioni Unite presenta il suo tradizionale rapporto sul tema, seguito, nei giorni successivi, dal dibattito tra cui partecipano i rappresentati degli stati, delle agenzie internazionali e della società civile.
L'ultimo dibattito aperto sulla Protezione dei Civili è quello dello scorso 22 maggio 2018, cui sono intervenuti in qualità di relatori principali il Segretario delle Nazioni Unite Guterres, il Direttore Generale della Croce Rossa Internazionale Yves Daccord e Hannaa Edwar dell'Iraqi Al-Amal Association come rappresentante dell'impegno della società civile sul tema.
Guterres, riprendendo il suo rapporto 2018, allora appena uscito, ha evidenziato nel suo intervento tre azioni chiave per portare avanti l'agenda delle Nazioni Unite: sviluppo di un quadro normativo internazionale condiviso per garantire standard universali di protezione dei civili nei conflitti; il sostegno, da parte degli Stati che fanno parte del sistema delle Nazioni Unite, dei tentativi di coinvolgere gruppi armati non statali nello sviluppo di questo quadro normativo e del relativo piano di attuazione; infine, gli Stati dovrebbero impegnarsi a punire qualsiasi tipo di violazione in materia. Daccord, dal canto suo, ha sottolineato l'esistenza di un'evidente discordanza tra politica e implementazione della stessa, mentre Edwar ha riportto la testimonianza delle sofferenze della popolazione civili coinvolta nella distruzione di Mosul.
Da quel dibattito sono emersi fondamentalmente due risultati. Il primo è l'adozione della risoluzione 2417 che pone uno stretto collegamento tra conflitti armati e insicurezza alimentare. In particolare, la risoluzione condanna senza mezzi termini privare le popolazioni del cibo come arma di conflitto, compreso impedire l'accesso degli aiuti umanitari nelle zone in conflitto. Su questo punto è stato poi richiesto che il Segretario Generale facesse rapporto ogni 12 mesi. Conseguentemente al dibattito, il 21 settembre 2018, poi, il Consiglio di Sicurezza ha adottato come strumento di lavoro sul tema gli aide memoir, documenti nati per raccogliere i risultati delle discussioni tra Consiglio di Sicurezza e altre organizzazioni internazionali, nonché dipartimenti e agenzie del sistema UN.
Cosa ci aspettiamo
Sono passati 20 anni da quando il tema della protezione dei civili è entrato stabilmente nell'agenda delle Nazioni Unite. Ancora una volta ci si aspetta che la discussione ruoti intorno al problema di come tradurre i progressi a livello normativo in politiche effettive. Inoltre ci si aspetta che un argomento chiave del dibattito sia il ruolo delle comunità nel depotenziare la conflittualità e rafforzare le iniziative di costruzione della pace.