Si terrà a Vienna, i prossimi 1 e 2 ottobre,"La Protezione dei Civili nelle guerre urbane", la prima conferenza internazionale dedicata la problema delle armi esplosive nei contesti urbani. La conferenza intende dare il via ai lavori per i negoziati internazionali che porteranno all'adozione della prima dichiarazione politica internazionale contro le armi esplosive nelle aree popolate.
L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG), parte della rete internazionale INEW – International Network on Explosive Weapons e coordinatrice in Italia della campagna contro le armi esplosive “Stop alle bombe sui Civili”, di cui sono parte Campagna Italiana Contro le Mine e Rete Italiana per il Disarmo, seguirà i lavori per rappresentare la sensibilità della società civile italiana sul tema.
Il problema dell'impatto umanitario delle armi esplosive nelle zone urbane è cresciuto di rilevanza negli ultimi anni. Secondo Action on Armed Violence, parte della rete INEW, dal 2011 al
2018 si sono verificati oltre 300.000 attacchi nelle zone urbane e le
vittime civili sono state 231.909. Le stime riportano che il 90% delle
vittime delle armi esplosive nelle guerre urbane appartiene alla
popolazione civile. Recentemente l’impiego delle armi esplosive nelle aree popolate è stato oggetto di un appello congiunto del Segretario Generale delle Nazioni Unite e dalla Croce Rossa Internazionale, che hanno chiesto agli Stati di rivalutare e adattare la scelta di armi e tattiche per evitare danni ai civili causati da queste armi.
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