L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG), l’Ente morale preposto per legge in Italia alla rappresentanza e tutela delle vittime civili dei conflitti, si associa all’appello del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres e a quello di Papa Francesco per un cessate il fuoco globale in vista della devastante pandemia di COVID-19 che si sta diffondendo nel mondo
Le popolazioni civili sono da sempre le principali vittime dei conflitti, ha dichiarato il Presidente Nazionale ANVCG Giuseppe Castronovo, cieco di guerra a causa di un ordigno bellico che lo ferito all’età di nove anni. La diffusione del Coronavirus nei paesi in cui, a causa dei conflitti prolungati, il sistema sanitario e le reti di protezione sociale sono venute meno, rischia di avere un impatto mortale e inimmaginabile proprio su chi si trova in condizioni di estrema fragilità e non può proteggersi. Cosa succederebbe se il virus si diffondesse in maniera incontrollata in Siria, tra gli sfollati? Quali sarebbero le conseguenze per la popolazione yemenita che da anni combatte contro gli assedi, le carestie e l’epidemia di colera? Le vittime civili di guerra italiane, ha continuato il Presidente Nazionale, sostengono e diffondono l’appello del Papa e del Segretario dell’ONU, perché i civili coinvolti nei conflitti di oggi rischiano di pagare il prezzo più alto della pandemia se non viene assicurata loro adeguata protezione. Mai come in questo momento la Pace è un atto di responsabilità e civiltà.
Lo scorso 23 marzo Antonio Guterres ha lanciato un appello straordinario per la cessazione dei conflitti in tutto il mondo allo scopo di combattere e di prevenire efficacemente la diffusione della pandemia di COVID-19 nelle aree di conflitto. Lo stesso appello è stato rivolto al mondo da Papa Francesco durante l’Angelus del 29 marzo, quando ha esortato i capi di stato a impegnarsi per una risoluzione pacifica delle guerre e ad aprire i corridoi umanitari per alleviare le sofferenze dei civili.
Secondo fonti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a oggi i paesi colpiti dal Coronavirus sono in tutto 203. Nell’ultima settimana il numero dei contagi è cresciuto in maniera esponenziale nei paesi in via di sviluppo, in particolare nelle zone di guerra del continente africano e in Medio Oriente.
L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra è da sempre impegnata nella protezione dei civili nei conflitti armati, attraverso attività di advocacy e progetti concreti e specifici rivolti all’assistenza e al reinserimento sociale delle vittime. Aderisce alla campagna internazionale contro la violenza di genere in guerra e coordina in Italia quella contro l’uso indiscriminato delle armi esplosive nelle guerre urbane. Attraverso il suo Osservatorio internazionale sulle vittime civili di guerra cerca oggi di monitorare l’impatto del virus nei teatri di guerra.