Questa è la traduzione del messaggio del Segretario Generale delle Nazioni Unite in occasione della Giornata Mondiale per la Mine Action 2020:
"Decenni fa, milioni di mine antiuomo sono state sepolte in vari paesi del mondo. Dalla Cambogia al Mozambico, in Angola e in Afghanistan, migliaia di vite sono state perse, e altre cambiate per sempre a causa di uno sfortunato piede messo in fallo. Le proteste della società civile nei primi anni '90 hanno spinto il sistema multilaterale a prendere posizione contro l'uso di mine antiuomo, portando alla Convenzione per la messa al bando delle mine del 1997 e ad altri accordi cruciali. Oggi molti paesi hanno dichiarato di esseri liberi da mine nel loro territorio, mentre altri sono sulla buona strada per esserlo.
Oggi il mondo sta affrontando una spaventosa pandemia. I pericoli rappresentati dal COVID-19 stanno costringendo ogni paese e ogni persona ad adottare misure che sarebbero sembrate inimmaginabili solo poche settimane fa. È per questo motivo che le celebrazioni di quest'anno della Giornata internazionale per la Mine Action sono state ridotte. I tornei di calcio, che si terranno su terreni sgombrati da ordigni esplosivi, sono stati cancellati; gli eventi volti a riunire la comunità di azione contro le mine avranno luogo virtualmente, se non saranno cancellate del tutto.
Eppure, anche nel mezzo di una crisi senza precedenti, non possiamo lasciare passare inosservata questa Giornata, né possiamo permettere che i diritti delle persone con disabilità non vengano riconosciuti. Mine, residuati bellici e ordigni esplosivi improvvisati minacciano alcune delle persone più vulnerabili della società: donne che viaggiano verso i mercati, agricoltori che allevano bestiame, operatori umanitari che cercano di raggiungere le persone più bisognose.
Inoltre, i risultati raggiunti dalla comunità per la Mine Action dimostrano che, lavorando insieme, possiamo raggiungere traguardi una volta considerati impossibili - un messaggio adatto, visti i nostri sforzi oggi per sopprimere la trasmissione della pandemia.
Quindi, ricordiamo tutti le persone che vivono all'ombra di ordigni esplosivi, dalla Siria al Mali e anche altrove. Mentre molte persone in tutto il mondo lavorano in sicurezza da casa, loro invece rimarranno esposte e vulnerabili. E, quando il mondo uscirà dalla crisi di oggi, continueranno ad avere bisogno del nostro sostegno"