Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha pronunciato le seguenti parole in occadione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sessuale dai conflitti:
"La violenza sessuale nei conflitti è un crimine brutale, perpetrato principalmente contro donne e ragazze, ma che colpisce anche uomini e ragazzi. Si abbatte sulle comunità e sulle società, perpetuando cicli di violenza e minacciando la Pace e la Sicurezza internazionali.
Mentre la pandemia COVID-19 imperversa nelle regioni del mondo colpite da conflitti armati, i sopravvissuti affrontano sfide ancora più grandi. Denunciare le violenze può risultare (più) difficile; rifugi e cliniche potrebbero essere chiusi.
Non posso che lodare i professionisti che lavorano in prima linea e che (anche in questo momento) trovano modi per raggiungere le persone colpite, nonostante blocchi e quarantene.
In questa Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sessuale nei conflitti, ci alziamo per dimostrare solidarietà ai sopravvisuti alla violenza sessione. Promettiamo di ascoltarli e di agire sulla base di quello che decideranno e delle loro esperienze.
Dobbiamo prevenire e porre fine a questi crimini; porre i sopravvissuti al centro delle nostre azioni di risposta; rendere gli utori dei crimini responsabili di fronte alla legge e ampliare il sostegno a tutte le parti interessate".
Il 19 giugno ricorre la VI Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sessuale nei conflitti, istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2015. Nel corso degli ultimi decenni il fenomeno è, purtroppo, cresciuto notevolmente e oggi la Comunità internazionale non riesce ad assicurare alle vittime di crimini così odiosi e lesivi della dignità umana l'assistenza di cui hanno bisogno. La natura dei conflitti moderni, urbani, asimmetrici, incredibilmente violenti e caratterizzati dallo sgretolamento dell'impalcatura statale, rende molto difficile l'individuazione delle vittime, l'attuazione di servizi continui di assistenza e, soprattutto, assicurare i colpevoli alla giustizia senza che ci siano ripercussioni sul benessere psicofisico delle vittime e impatto sulla coesione della comunità.
Nel suo ultimo rapporto sulla protezione dei civili nei conflitti armati, Antonio Guterres ha sottolineato che il 2019 sia stato un anno di sofferenza per i civili anche dal punto di vista della violenza di genere in situazione di conflitto, evidenziando anche come i matrimoni precoci e forzati conseguenti la violenza siano in aumento, specialmente nei campi di sfollati nati come conseguenza delle guerre.
Un aspetto preoccupante, ha aggiunto Guterres, è che i perpetratori di questi crimini sono da ricercarsi in tutte le parti coinvolte nei conflitti, dagli eserciti regolari ai gruppi armati non statali. Anche gli operatori delle Nazioni Unite non sono esenti da critiche sul proprio operato o per abusi di potere, ha riconosciuto il Segretario Generale. Una delle sfide principali delle Nazioni Unite è quella di creare un robusto quadro di programmi e di azioni di prevenzione, monitoraggio e assistenza che riguardino anche le operazioni di Peacekeeping.
Sebbene molti sforzi in questo senso siano stati fatti e sia stato creato un apposito ufficio del Segretariato Generale delle Nazioni Unite per la violenza sessuale associata a situazioni di conflitto, e un network di agenzie internazionali impegnate su programmi paese specifici, il fenomeno continua di fatto ad essere sottostimato, complice anche il senso di vergogna che impedisce alle vittime di denunciare quello che hanno subito e, di conseguenza, la difficoltà a raccogliere dati per ogni teatro di conflitto.
Sempre in occasione della Giornata sono arrivate anche le parole di Papa Francesco in un tweet: "Oggi è la Giornata internazionale per l'eleminazione della violenza sessuale nei conflitti. Ricordiamo a noi stessi che le donne incarnano la protezione della vita, la comunione e il desiderio di prendersi cura di tutte le cose. Il modo in cui trattiamo il corpo delle donne rivela il nostro livello di umanità"
In occasione della giornata del 19 giugno "Stop Rape Italia", che coordina in Italia la Campagna internazionale contro gli stupri di guerra, cui ha aderito l'ANVCG, ha lanciato la campagna “Zero dignità nella violenza”, illuminando il Colosseo per rendere omaggio a tutte le donne che in ogni tempo e in ogni luogo hanno subito violenza sessuale durante un conflitto. Durante l'evento sul Colosseo sono state proiettate alcune frasi di sostegno per l'impegno delle sopravvissute per creare una rete di assistenza e di richiesta a gran voce di giustizia e i loghi delle organizzazioni che sostengono i loro sforzi, compreso quello dell'Associazione.
Sostegno all'iniziativa è stato anche manifestato da Denis Mukwege, co-vincitore del Premio Nobel per la Pace 2018 per il suo impegno a favore delle donne vittime di violenza da parte degli eserciti nella Repubblica Democratica del Congo.
https://www.anvcg.it/attualita/archivio/item/537-iv-giornata-internazionale-per-leliminazione-della-violenza-sessuale-nei-conflitti#sigFreeIdb603523e29
E' possibile leggere il comunicato stampa di "Stop Rape Italia"qui.
E' possibile ascoltare il discorso pronunciato da Guterres qui.