Più di 145 organizzazioni di tutto il mondo hanno diffuso oggi una lettera congiunta, nella quale dichiarano che il Disarmo Umanitario può indicare la strada da seguire nel mondo post-pandemia, la cosiddetta "nuova normalità". Tra queste, l'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra.
Sottoscritta dalle Campagne internazionali che hanno ricevuto due Premi Nobel per la Pace e i cui forzi hanno portato all'adozione di ben quattro trattati internazionali negli ultimi 25 anni, la lettera sostiene che l'approccio che mette al centro l'uomo, tipico del Disarmo Umanitario, dovrebbe fare dai guida agli sforzi attuali e futuri per la gestione della pandemia e per incrementare il livello di sicurezza umana globale.
I firmatari della lettera sono organizzazioni locali, nazionali, regionali e internazionali provenienti da tutto il mondo. Gruppi di ogni genere, dagli attivisti per il disarmo a quelli giovanili, passando per università e ONG di ogni orientamento e confessione si sono dichiarati d'accordo con il contenuto della lettera. Il largo sostegno ricevuto testimonia quanto la comunità del Disarmo Umanitario prenda sul serio le richieste della lettera.
Il Disarmo Umanitario è un approccio al disarmo che cerca di ridurre le sofferenze umane e i danni ambientali causati dalle armi. La lettera sostiene che, secondo questo approccio, per arrivare a prevenire e rimediare ai danni causati, sarebbe meglio spendere il denaro investito per l'acquisto di armi inaccettabili per affrontare cause umanitarie. La lettera, inoltre, fa notare che la diffusione del Covid-19 ha esacerbato le inuguaglianze nel mondo e rappresenta una sfida per i sopravvissuti ai conflitti e alle persone con disabilità, che rischierebbero di subire un'ulteriore emarginazione. Richiama a misure inclusive e non discriminatorie per coinvolgere le comunità affette nei processi decisionali.
Durante la pandemia, la diplomazia internazionale si è digitalizzata, aprendo le porte così a nuove forme di partecipazione inclusiva. La lettera parte da questa osservazione per chiedere l'estensione di queste misure per assicurare accessibilità e inclusione. Inoltre si sottolinea che la cooperazione - coordinamento, scambio di informazioni e condivisione di risorse, che sono comuni ai Trattati nati sotto l'influenza del Disarmo Umanitario - è essenziale per affrontare le sfide globali.
La lettera si conclude con l'appello a dare priorità alla sicurezza umana, ad allocare risorse economiche sulle cause umanitarie, lavorare per eliminare le disuguaglianze, assicurare l'inclusione di voci diverse nei fara internazionali adeguati e approcciare le questioni di natura pratica e politica con una mentalità cooperativa.
"La pandemia di coronavirus ha evidenziato che a soffrire sono i più deboli del mondo: persone con disabilità, civili travolti dalle guerre senza più nessuna rete di protezione" ha dichiarato il Presidente Nazionale ANVCG Giuseppe Castronovo "Un approccio inclusivo nelle modalità e negli obiettivi, come quello del Disarmo Umanitario, è perciò l'unica strada per rispondere alle gravi crisi umanitarie, per non lasciare indietro nessuno e per raggiungere, un giorno, la Pace".
I firmatari originari della lettera sono le Campagne internazionali del Disarmo Umanitario, sostenute da centinaia di organizzazioni che ne fanno parte. Tra di esse ci sono la Campagna Internazionale per la Messa al Bando delle Mine - Coalizione contro le Munizioni Cluster e ICAN - Campagna internazionale per l'Abolizione delle Armi Nucleari vincitrici rispettivamente dei premi Nobel per la Pace del 1997 e 2007. Hanno sottoscritto anche Stop Killer Robots, L'Osservatorio per i Conflitti Ambientali, Control Arms e INEW.
I Trattati internazionali che hanno sancito la diffusione dei principi del Disarmo Umanitario sono il Trattato per la Messa al Bando delle Mine (1997), la Convenzione sulle Munizioni Cluster (2008), il Trattato sul Commercio delle Armi (2013) e il Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari (2017).
La lettera rimane aperta alle firme di future organizzazioni sostenitrici.
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