Il protrarsi dell’emergenza sanitaria ha messo in una fase di stallo il processo negoziale della Dichiarazione politica sulla protezione dei civili dall’uso di armi esplosive in aree popolate (EWIPA). Tuttavia, questo non ha fermato l’impegno della rete INEW, che ha continuato attraverso incontri online a confrontarsi sulla Dichiarazione e sui suoi contenuti.
Lo scorso gennaio, l’Irlanda, il Paese promotore e leader dell’iniziativa, ha fatto circolare una nuova bozza di testo della dichiarazione chiedendo a tutte le parti interessate e alle organizzazioni della società civile di far pervenire i loro suggerimenti e commenti in vista delle consultazioni informali che si terranno da 3 al 5 marzo 2021.
Le organizzazioni che fanno parte della rete INEW, compresa l’ANVCG che in Italia coordina la campagna “Stop alle bombe sui civili” (di cui sono parte Campagna Italiana contro le Mine e Rete Pace e Disarmo), hanno elaborato un documento condiviso che commenta in maniera dettagliata la nuova bozza di testo.
Dalla lettura del commentario, emergono alcuni punti chiave:
- La nuova bozza della dichiarazione politica, pur essendo una buona base di partenza per le consultazioni e i successivi negoziati, necessita di modifiche al fine di divenire uno strumento efficace per rafforzare la protezione dei civili dall’uso delle armi esplosive nelle aree popolate (EWIPA).
- Occorre inserire una descrizione più ampia degli impatti diretti delle armi esplosive utilizzate nelle città e nelle altre aree popolate. Una descrizione più esaustiva, infatti, promuoverebbe una migliore comprensione del problema e una risposta più efficace alla sofferenza umana derivante dall’utilizzo delle EWIPA.
- È necessario che la definizione di “armi esplosive con effetti ad ampio raggio” non sia eccessivamente restrittiva, altrimenti si limiterebbe notevolmente l’efficacia della Dichiarazione stessa.
- La Dichiarazione deve stabilire un framework inclusivo, ovvero non indicare le forze militari come attori unici o principali per la sua implementazione. Il testo deve chiarire che sono coinvolti anche altri attori, come le Nazioni Unite, il Comitato della Croce Rossa Internazionale, la rete INEW, e altre organizzazioni della società civile che si occupano di protezione umanitaria.
- L’impegno ad assistere le vittime deve essere chiaro, così come la nozione di vittima deve necessariamente includere i feriti, i sopravvissuti, i familiari delle persone uccise e/o le comunità ferite e colpite.
In vista delle consultazioni informali che si terranno dal 3 al 5 marzo 2021 guidate dall’Irlanda, INEW ha organizzato un briefing event al quale hanno partecipato rappresentanti di diverse organizzazioni internazionali non-governative, del Comitato Internazionale della Croce Rossa e dell'Istituto di ricerca delle Nazioni Unite sul disarmo (UNIDIR). Anche in questo incontro si è ribadita l’importanza di ridurre, mitigare le sofferenze umanitarie derivanti dall’utilizzo delle EWIPA attraverso l'adozione di una Dichiarazione politica internazionale.
Per maggiori informazioni sul processo di adesione della Dichiarazione politica e sulla posizione dell'Italia durante le ultime consultazione, cliccare qui.