"Apprendiamo con enorme dolore la notizia dell'ennesimo incidente causato dall'esplosione di un ordigno bellico nel nostro Paese" dichiara Michele Vigne, Presidente Nazionale dell'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra egli stesso vittima, nel dopoguerra, dell'esplosione di un ordigno.
Il tragico incidente che è costato la vita a Gabriele, un bambino di soli 10 anni residente a Vivaro in provincia di Pordenone, non è un caso isolato, solo negli ultimi 4 mesi i morti a causa dell'esplosione di ordigni bellici sono stati 5 (compreso il bambino di Vivaro), di questi 3 sul lavoro, e diversi i feriti: il 1° giugno in provincia di Vicenza un trentenne è morto mentre lavorava alla posa del cappotto termico sulla sua abitazione, l'uomo ha reciso quello che sembrava un tubo di ferro ma che in realtà era un potente ordigno della Prima Guerra Mondiale. I 3 morti sul lavoro erano invece operai della Esplodenti Sabino di Casalbordino (Chieti), a causare l'incidente sarebbe stata una granata in fase di disinnesco, ancora da chiarire se per spoletta difettosa o errore umano. Durante l'esplosione sono rimasti feriti anche diversi operai.
"Gli incidenti causati da esplosioni di ordigni delle due Guerre Mondiali non sono così rari come si potrebbe pensare: nel solo 2021 sono stati fatti 165 mila interventi di bonifica in mare e 55 mila a terra. Per questo ci teniamo a dire che prevenzione ed educazione al rischio sono gli unici modi per evitare queste tragedie: gli ordigni uccidono anche a distanza di anni, è una delle dolorose eredità della guerra. Facciamo informazione nelle scuole, nelle piazze, in televisione e sui giornali affinché tutti sappiano che non è cosi remota come di pensa la possibilità di imbattersi in uno di questi ordigni e siano edotti su come comportarsi in caso di ritrovamento" prosegue Vigne.
L'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra è impegnata da anni in campagne di sensibilizzazione sul tema, nella società civile e nelle scuole di ogni ordine e grado, con appositi protocolli di intesa con il Ministero dell'Istruzione e del Merito e con lo Stato maggiore dell'Esercito. E' attualmente in corso, tra le attività di carattere didattico ed educativo, il progetto "Conoscere per Riconoscere" che gira le scuole medie e superiori di tutto il Paese.
(comunicato stampa)