"Il bombardamento dell'ospedale Al-Ahli Arabi Baptist di Gaza è l'ennesima e tragica tappa dell'escalation di violenza tra l'esercito israeliano ed Hamas. Sono stati colpiti i civili più fragili; malati e famiglie che si erano rifugiate nella struttura credendola un luogo sicuro" dichiara Michele Vigne, Presidente Nazionale dell'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG), l'ente morale che rappresenta e tutela in Italia le vittime civili di guerra e le loro famiglie.
E prosegue: "In queste ore assistiamo allo scambio di accuse e ad un rimpallo di responsabilità tra le due parti. È chiaro che non è indifferente su un piano morale, geopolitico e del diritto chi sia stato a compiere tale atto. Bisogna tuttavia constatare come ciò sia irrilevante per i civili innocenti che hanno perso la vita nell'ospedale e per l'inevitabile escalation che tale episodio ha provato nel conflitto in corso. Come vittime civili di guerra, che portiamo ancora sui nostri corpi e nelle nostre famiglie i segni della guerra, riteniamo che tutti i Paesi democratici abbiano il dovere di fare sentire la propria voce a difesa dei civili di ogni parte, avviando un percorso diplomatico volto al cessate il fuoco. Ogni giorno che passa, infatti, bilancio delle vittime civili entrambe le parti sale drammaticamente: gli ultimi dati parlano di 3.000 morti nella Striscia di Gaza, per la maggior parte civili e di questi, negli ultimi 11 giorni, 1.000 bambini ossia uno ogni 15 minuti (dato Save The Children). E ancora di 1.400 persone uccise in Israele, di cui la maggior parte civili".
(comunicato stampa)