Il 3 dicembre celebriamo la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, un momento fondamentale per riflettere sui diritti, le sfide e le opportunità delle persone con disabilità. Quest'anno, visto il clima internazionale di grandissima tensione, invitiamo a porre l'attenzione sugli effetti drammatici che i conflitti armati continuano a causare sulle popolazioni civili, generando nuove disabilità e amplificando le disuguaglianze sociali.
La disabilità causata dalla violenza bellica è una delle realtà più complesse e sottovalutate, è la dolorosa eredità della guerra. Traumi fisici, menomazioni permanenti e disordini mentali colpiscono in modo trasversale uomini, donne e, tragicamente, moltissimi bambini. Secondo l'OMS, un civile su cinque nelle aree di conflitto sviluppa un disordine mentale grave, mentre il numero di menomazioni fisiche, spesso irreversibili, è in continua crescita. Nel solo 2023, il Landmine Monitor Report ha registrato 4.710 vittime di mine antiuomo, il 49% delle quali erano bambini. A Gaza, 22.500 persone sono rimaste ferite in modo permanente, mentre in Ucraina i conflitti hanno provocato almeno 23.640 feriti da mine e armi esplosive. Questi numeri evidenziano non solo la necessità di un'assistenza immediata, ma anche di politiche di lungo periodo che favoriscano l'inclusione e il reinserimento sociale delle persone con disabilità causata dalla guerra.
In occasione del 3 dicembre, l'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG), membro dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, riafferma il proprio impegno verso la costruzione di una società più inclusiva. Durante la riunione dell'Osservatorio, il Consigliere Nazionale Nicolas Marzolino ha sottolineato il ruolo chiave dell'Italia come modello legislativo e assistenziale per l'integrazione delle persone con disabilità causata dalla guerra. Marzolino ha richiamato l'attenzione su due aspetti fondamentali. L'inclusione attraverso la cooperazione a più livelli tra istituzioni, società civile e comunità e l'assistenza post-bellica: il modello italiano, che riconosce le vittime civili di guerra come categoria sociale, offre un sistema integrato di welfare e reinserimento sociale che potrebbe essere adottato a livello internazionale.
Un esempio concreto di inclusione è rappresentato dallo sport, che si conferma strumento di riabilitazione e riscatto. Marzolino ha ricordato il successo della squadra di atleti paralimpici rifugiati alle recenti Paralimpiadi di Parigi e il contributo del socio e suo amico fraterno Lorenzo Bernard che, vincendo il bronzo in tandem con Davide Plebani alle Paralimpiadi di Parigi, ha dimostrato come lo sport possa abbattere barriere e promuovere il protagonismo delle persone con disabilità.