Le Sezioni Riunite della Corte dei Conti, con la sentenza n.26/QM del 29 aprile 2015, hanno stabilito che, per ottenere la reversibilità dell'assegno di benemerenza previsto per i perseguitati politici e razziali, i familiari superstiti del perseguitato devono possedere i requisiti previsti dalle disposizioni in materia di pensioni di guerra.
Questo comporta in particolare che gli orfani di perseguitato devono essere riconosciuti inabili a ogni proficuo lavoro, oltre che possedere un reddito IRPEF lordo inferiore al limite di legge, attualmente pari a euro 16.370,16.
E' stato infatti precisato che il requisito alternativo del raggiungimento dell'età di 55 anni per le donne e 60 per gli uomini, previsto dall'4 della legge 24 aprile 1967, n. 261 e successive modificazioni, trova applicazione solo per le domande dei perseguitati e non per quelle dei loro congiuti.