Da qualche mese è divenuto ufficialmente operativo il meccanismo che consente a determinate categorie di anticipare l'accesso alla pensione, tramite la cosiddetta "APE sociale", un assegno che viene erogato fino al momento in cui si raggiunge l’età per la pensione vera e propria.
Nel rispondere ad uno specifico quesito da parte dell'Associazione, in una nota del 28 agosto 2017 il Ministero del Lavoro ha specificato che l'accesso all'APE sociale è consentito anche agli invalidi di guerra e in genere agli invalidi per cause diverse da quella civile.
Secondo il Ministero infatti, la norma istitutiva ha carattere generale e "implicitamente autorizza i soggetti interessati - anche se destinatari di specifiche normative in tema di invalidità - a richiedere la presso le commissioni competenti il riconoscimento della riduzione della capacità lavorativa ai fini della fruizione del beneficio".
Ciò significa in concreto che un invalido di guerra, per usufruire dell'APE sociale, dovrà chiedere alla Commissione per l'invalidità civile presso la ASL competente una certificazione attestante una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%.
Si tratta di un chiarimento molto importante, che ha accolto il punto di vista sostenuto dell'Associazione, evitando così il verificarsi di una ingiustificata discriminazione tra le varie categorie di invalidi.
Altri chiarimenti sono giunti dall'INPS, che ha predisposto un documento con la risposta alle domande più frequenti. Tra i chiarimenti resi, particolarmente importante è quella in cui viene chiarito che il lavoratore che assiste un familiare disabile può usufruire dell'APE sociale, anche se non ha mai goduto dei permessi della Legge 104/1992 e/o di congedo straordinario per l’assistenza al disabile.