Nel corso del 2020 il Parlamento ha approvato una norma che che dà la possibilità di ottenere il riconoscimento delle condizioni di invalidità civile e di disabilità ai sensi della legge n.104/1992 anche solo sulla base degli atti, senza necessità di visita diretta (art. 29-ter della legge 11 settembre 2020, n. 120). Questo può avvenire "in tutti i casi in cui sia presente una documentazione sanitaria che consenta una valutazione obiettiva".
Con il messaggio n.1060 del 17/03/2023 l'INPS ha fornito una serie di indicazioni operative per rendere concretamente operante la norma, adeguando anche le procedure informatiche a disposizione dei cittadini.
Tra le indicazioni fornite, appare molto interessante il passaggio in cui viene detto che "La valutazione obiettiva sulla base dei documenti non è possibile solo allorquando i documenti non sono sufficienti per redigere il verbale. Si ricorda, infatti, che gli accertamenti effettuati da specialisti possono essere messi in dubbio solo in presenza di elementi oggettivi che inducono a considerarli non veritieri nel presupposto generale per il quale il certificato redatto da un medico pubblico ufficiale o incaricato di un pubblico servizio ha valore di atto pubblico, facente fede sino a querela di falso in ordine ai fatti che il pubblico ufficiale attesta avvenuti in sua presenza e in ordine al contenuto intrinseco delle dichiarazioni che gli sono state rese. Qualora, i documenti forniti non dovessero consentire alla commissione di definire un chiaro quadro clinico invalidante, la commissione medica di accertamento convocherà la persona a visita diretta".
Ciò naturalmente vale, a maggior ragione, per i decreti di concessione della pensione di guerra e i verbali delle Commisioni Mediche di Verifica. Ricordiamo che, ai sensi dell'art.38, comma 5, della legge n.448/1998, gli invalidi di guerra di 1ª categoria sono automaticamente riconosciuti disabili in situazione di gravità ex legge 104/1992, senza essere assoggettati agli accertamenti sanitari previsti dall'art.4 di questa legge.
Trattandosi di principi generali, non è escluso che questa possibilità di giudicare sugli atti possa essere estesa in futuro anche agli accertamenti in materia di pensioni di guerra, quando questa competenza sarà trasferita all'INPS.