Anche nell'estate di quest'anno sono stati numerosi i casi di ritrovamento di ordigni inesplosi risalenti alla Prima o alla Seconda Guerra Mondiale.
Fortunatamente non vi sono state conseguenze alle persone, ma questo non vuol dire che questi ritrovamenti siano avvenuti senza rischi.
Il 23 agosto, ad esempio, sulla spiaggia di Cavallino, in provincia di Venezia, le onde del mare mosso hanno trascinato sulla riva un proiettile da artiglieria da 75mm del 1943 ancora con la carica attiva, dall'aspetto di uno strano "tubo", che ha attirato la curiosità di un bambino.
Fortunatamente un bagnino si è accorto di quello che stava accadendo e l'intervento della Guardia Costiera e degli artificeri ha consentito di evitare una tragedia.
Questo episodio va ad aggiungersi ai tanti ritrovamenti verificatisi soprattutto nelle spiagge e durante lavori di scavo; il caso più eclatante è avvenuto il 26 agosto presso Orte, quando per consentire le operazioni di disinnesco di un ordigno bellico è stato necessario interrompere addirittura la circolazione sulla autostrada A1 e sulla tratta ferroviaria ordinaria.
Ed è di ieri 3 settembre la notizia di un ritrovamento di un proiettile da mortaio risalente alla Prima Guerra Mondiale a Lamon, in provincia di Belluno, riportato alla luce da un movimento franoso.
Invitiamo ancora una volta tutti quanti a non sottovalutare il pericolo derivante dal ritrovamento di queste armi micidiali e a seguire la semplice regola di comportamento promossa nella campagna informativa dell'Associazione: RICONOSCERE, NON TOCCARE, CHIAMARE le forze dell'ordine.