L'esercito israeliano ha ripreso a bombardare la Striscia di Gaza causando la morte di almeno 400 persona tra cui almeno 130 bambini. La popolazione, già allo stremo a causa dei lunghi mesi di guerra e a causa del blocco degli aiuti umanitari che va avanti da 20 giorni, è costretta ad affrontare una nuova fase di sofferenza e terrore. La Striscia di Gaza è ormai un cumulo di macerie e tra queste macerie ci sono numerosi ordigni inesplosi, Unmas avverte che tra il 5 e il 10% delle bombe usate da Israele contro Gaza non sono esplose: da ottobre 2023, almeno 92 palestinesi sono stati uccisi o feriti da ordigni esplosivi.
Dall'inizio del 2025 al 10 marzo si sono verificati almeno 18 incidenti con esplosioni che hanno provocato tre morti e 38 feriti, tra cui due bambini uccisi e 18 feriti. La maggior parte di questi episodi si è verificata dopo il cessate il fuoco il 19 gennaio, quando migliaia di sfollati palestinesi hanno cercato di tornare alle proprie case o a ciò che ne restava. Charles Birch, responsabile della supervisione dei programmi di UNMAS nei Territori palestinesi ha dichiarato: "Se c'è una lezione che abbiamo appreso a Mosul, è che ogni grande progetto di bonifica costa il doppio di quanto preventivato e richiede il doppio del tempo. La situazione a Gaza non farà eccezione».
(fonte Il Manifesto)